Nuove disposizioni in materia di cenere dell’Etna. Ecco le parole del sindaco di Catania, Salvo Pogliese:
Con un’ordinanza, in qualità di sindaco metropolitano di Catania, ho dato il via libera alla classificazione della cenere vulcanica raccolta su strada come “terra e roccia” e non come rifiuto speciale, a condizione che il 95% del materiale conferito sia appunto composto da cenere e lapilli. In sostanza, i Comuni maggiormente colpiti grazie a questo provvedimento potranno conferire in discarica il materiale a costi nettamente inferiori, contenendo seppure in parte i costi di rimozione e smaltimento che gli enti locali sono costretti a sopportare, con il solo onere di conferire correttamente il rifiuto vulcanico, pressoché completamente di produzione eruttiva, come residui di pulizia stradale.
Ma non è solo questa l’unica azione promossa per alleviare i pesanti disagi che stanno gravando sui territori dei comuni pedemontani. Sin dalle prime fasi parossistiche dell’Etna, due settimane addietro, la Città metropolitana di Catania, è intervenuta, nelle strade di propria competenza, attraverso la partecipata Pubbliservizi. Quest’ultima, non potendo agire su tutto il territorio interessato gravato dall’eccezionale fenomeno, ha dovuto incaricare ditte esterne di supporto che stanno provvedendo per conto della Città Metropolitana di Catania alla rimozione del materiale vulcanico sulle Sp ricadenti nei comuni di Viagrande, Pedara, Nicolosi, Trecastagni, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Giarre, Mascali, Acireale, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Randazzo, Maletto, Bronte.
Queste azioni che stiamo mettendo in atto sono un aiuto per i Comuni in difficoltà, ma è necessario un concreto sostegno del Governo regionale che si è già espresso in tal senso e del Parlamento nazionale e regionale. I Comuni vivono ordinariamente condizioni di sofferenza economiche che questa emergenza ha aggravato. È necessario che ognuno faccia la propria parte con scrupolo e coscienza e sono certo che anche l’Ars si pronuncerà trasversalmente agli schieramenti politici per dare sostegno ai territori interessati. Non serve rivendicare logiche di primogenitura politica di una questione che ormai ha i caratteri di una vera e propria emergenza e che investe i livelli istituzionali dei comuni della Città metropolitana di Catania, a cui bisogna dare una mano d’aiuto per migliorare la condizione in alcuni casi drammatica in cui si ritrovano.